Le edizioni aldine della Casanatense

a cura di Giuseppina Florio e Flavia Onofri. Da anni era nostra intenzione fare un lavoro sugli stampati di Aldo Manuzio. Sapevamo ovviamente che in biblioteca erano presenti diverse aldine, le avevamo catalogate, inserite nell’Opac SBN, scelte per le mostre e per le visite didattiche.

Il cinquecentenario della morte di Aldo nel 2015 e il nostro ultimo periodo di lavoro in biblioteca, ci hanno suggerito di compilare un catalogo cronologico delle opere da lui stampate e presenti in Casanatense: un omaggio al grande tipografo umanista che ha segnato la storia della stampa.
Aldus Pius Manutius, (nelle prime edizioni leggiamo Aldus Mannuccius, Manucius o Manutius) italianizzato in Manuzio, è uno dei più grandi e innovativi tipografi della seconda metà del XV secolo. Basta pensare che i suoi studi classici miravano non solo a preservare la letteratura greca e latina dall’oblio, ma anche a diffonderne i testi in edizioni stampate, tanto che allacciò rapporti stretti con letterati e studiosi greci, fondò l’Accademia Aldina dedicata agli studi ellenistici e aprì a Venezia la tipografia.
Manuzio si preoccupò sempre della qualità delle sue edizioni, al punto da far fondere i suoi caratteri, noti come aldini, sul modello della scrittura dei manoscritti greci dai quali i libri a stampa erano copiati.
Non è tanto questo il momento di soffermarsi sul carattere corsivo, fatto appositamente disegnare dall’incisore Francesco Griffo da Bologna e imitato poi da tutti i tipografi, sul volume “in ottavo”, più leggero e trasportabile, un formato ridotto rispetto ai grandi volumi “in folio” o “in quarto” già utilizzati da altri, quanto di “sfogliare” la raccolta conservata in Casanatense.
Dal 1494 al 6 febbraio 1515 anno della sua morte Aldo Manuzio ha stampato circa 130 edizioni in greco, in latino ed in volgare.

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