di Anna Alberati
Acquisti musicali di oggi e di ieri
Nell’asta della Libreria Gonnelli di Firenze (Libri di pregio e manoscritti) del 27 aprile 2012 è stato acquistata e poi collocata nella Biblioteca Casanatense una preziosa e rara edizione dei 6 Quartetti per flauto (o violino), violino, viola e violoncello del flautista e compositore Nicolas Dôthel <1721-1810>, un’edizione pubblicata a Firenze probabilmente nell’anno 1777, unica raccolta di composizioni del flautista “fiorentino” stampata in Italia.
Nato nel 1721 a Lunéville, comune francese nella regione della Lorena, Nicolas Dôthel giunse a Firenze insieme al padre, oboista nella banda militare dei Lorena, formazione musicale nella quale egli stesso cominciò a suonare dal 1736. Successivamente fece parte come flautista della Cappella di corte del Granduca di Toscana: la sua presenza ininterrotta nella Cappella granducale è documentata dal 1736 al 1807, e la sua attività nell’orchestra del Teatro della Pergola a Firenze è attestata a cominciare dalla stagione operistica autunnale del 1765 fino al 1798. Notevole fu l’importanza che Dôthel, nella sua lunga carriera, ebbe nella diffusione del flauto traverso nel Granducato di Toscana, nel suo periodo lorenese. Nel 1737, infatti, dopo la fine della dinastia dei Medici con la morte di Gian Galeazzo e in conseguenza del nuovo assetto europeo seguito alla guerra di successione polacca, il Granducato di Toscana era stato assegnato a Francesco Stefano di Lorena, che, sposato con Maria Teresa d’Asburgo, governò da Vienna, come reggente, finchè nel 1765 gli fu successore il figlio secondogenito Pietro Leopoldo, che invece si stabilì a Firenze, dove rimase fino al 1790.
I suoi 25 anni di governo resero la Toscana uno degli stati italiani più moderni ed evoluti e un modello di riformismo illuminato che coinvolse anche l’attività musicale. Durante gli anni dal 1737 al 1765, quindi, giunsero in Toscana, al seguito della nuova corte, diversi musicisti provenienti dalla Lorena: fra questi Niccolò Dôthel e Charles Antoine Campion, coetanei, concittadini e amici, che insieme al violinista Pietro Nardini sono citati da Charles Burney come eminenti musicisti. Inoltre, mentre nel secolo precedente gli archi erano la presenza dominante, come attestano il famoso “Quintetto Mediceo”, gli splendidi archi, i 2 violini, le 2 viole e il violoncello costruiti da Antonio Stradivari per il Gran Principe Ferdinando nel 1690, in questo periodo, il periodo lorenese, presso la corte Granducale aumentano il numero e la presenza degli strumenti a fiato. Con Ferdinando III, al potere dal 1790, la Cappella musicale di corte si arricchisce ulteriormente, e nel 1792 quella che si può definire una vera e propria orchestra risulta composta oltre che dagli archi (con Pietro Nardini primo violino), da un flauto (Dôthel) due oboi, due corni, due clarinetti e un fagotto.
Dalla seconda metà del Settecento fino ai primi decenni dell’Ottocento, pertanto, insieme all’evoluzione della Cappella Granducale compare l’affermarsi progressivo degli strumenti a fiato in tutto lo stato toscano, diffusi soprattutto in concerti amatoriali e accademie private di nobili dilettanti.
Nicolas Dôthel compose una grande quantità di musica per flauto, e svolse un’attività lunga e assai intensa come orchestrale, solista e anche come didatta, come appare nel vasto catalogo delle edizioni a stampa delle sue composizioni per flauto (concerti, sonate, duetti, trii, studi) realizzate soprattutto a Londra e a Parigi.
In un articolo del flautista dilettante Justus Johannes Heindrich Ribock, pubblicato sulla rivista tedesca “Magazin der Musik” nel 1783, viene descritto così lo stile musicale di Dôthel:
… una melodia distesa e piacevole mescolata e collegata nelle sue parti da passaggi lunghissimi ed ininterrotti, passaggi che scorrono con un flusso privo di interesse; terzine impiegate “con amore”, totale mancanza di lingua (o meglio, essa non è richiesta), di contro molto uso di petto e di una profonda aspirazione; ed infine un certo modo di tempo “rubato” che rovescia il valore delle note e costituisce la caratteristica più notevole di questa maniera.
Un solo esemplare completo di tutte le parti dell’edizione dei 6 Quartetti risulta conservato presso la Library of Congress di Washington: pertanto la Biblioteca Casanatense è stata arricchita ulteriormente dall’acquisto di una rara fonte musicale. Ma è singolare conoscere che nella Biblioteca c’è una copia manoscritta degli stessi Quartetti, presente nel Fondo Compagnoni Marefoschi: la carta iniziale della parte di violino primo riporta le seguenti notizie: “VI Quartetti del Sig.r Niccolò Dothel copiati per uso del Il.me Sig.r Conte Camillo Compagnoni Marefoschi “.
Il Fondo Compagnoni Marefoschi, uno dei numerosi fondi musicali che attualmente si trovano conservati presso la Biblioteca Casanatense, è una raccolta di musica manoscritta, composta da 793 unità bibliografiche tra partiture e parti, composte e trascritte nel periodo che va dalla fine del Settecento agli inizi dell’Ottocento, e che riflettono la prassi musicale di una nobile famiglia italiana del tempo. Sono, infatti, la parte più considerevole di una biblioteca musicale aristocratica, che dopo diverse vicissitudini fu oggetto di un recupero faticoso ma felice, culminato con l’arrivo nella Biblioteca Casanatense di Roma, nell’anno 1973, dei 793 manoscritti. La famiglia Compagnoni Marefoschi nacque con questo nome nell’anno 1732, quando, a causa della disposizione testamentaria del cardinale Prospero Marefoschi, il cardinale Mario Compagnoni e il conte Camillo fratello di lui unirono i nomi per un unico casato, che fece seguito al matrimonio effettuato nel 1713 da Giovanni Francesco Compagnoni e Maria Giulia Marefoschi. Negli anni quaranta e cinquanta del Settecento la vita culturale della casata divenne particolarmente intensa e grazie alla passione dei fratelli Camillo e Giuseppe Compagnoni Marefoschi si formò la prima biblioteca musicale, oggi perduta.
In questo periodo la prassi musicale d’insieme si declinò nelle frequenti accademie private e pubbliche, nei ricevimenti, nelle feste e in tutti i momenti ufficiali della famiglia, coinvolgendo anche le giovani sorelle Isabella e Maria Pandolfina nel suono del cembalo, del salterio, del forte-piano e nel canto. Inoltre, per la formazione dei giovani eredi, la famiglia faceva impartire lezioni di musica, di teoria e pratica strumentale da alcuni maestri che si recavano nella residenza di Macerata e, nel periodo estivo, a Palazzo Rosso di Potenza Picena. Questi insegnanti erano poi gli stessi professionisti che intervenivano come suonatori durante le accademie, o che assumevano incarichi compositivi per fornire concerti, musiche da camera e pezzi di danza per le occasioni più diverse, mentre alcuni fra i componenti della famiglia contribuivano alle esecuzioni musicali con la loro attività di nobili dilettanti. Il repertorio eseguito a palazzo nel periodo 1730-1760 comprendeva ouvertures tratte da melodrammi e composizioni vocali eseguite sia per esercizio e per intrattenimento privato, sia durante le accademie organizzate per la presenza di altre importanti famiglie, di ospiti illustri e di viaggiatori.
Giuseppe e Camillo furono i propulsori delle diverse e numerose attività musicali della famiglia in questo periodo, e soprattutto Camillo, violinista e compositore dilettante, nato nel 1722, al quale si deve l’avvio, l’ampliamento e la cura della biblioteca musicale durante la seconda metà del XVIII secolo. Per lui e per i suoi concerti di palazzo fu eseguita la copia manoscritta dei 6 Quartetti di Nicolas Dôthel: le parti di primo violino e di violoncello sono ora conservate presso la Biblioteca Casanatense, mentre le parti di violino secondo e di viola presso la Biblioteca Nazionale di Firenze.
Schede
Dôthel, Nicolas (o Dothel, Niccolò)
[6 Quartetti.: fl (o vl), vl, vla, vlc. Sol maggiore, Fa maggiore, Si bemolle maggiore, Re maggiore, Do maggiore, Do minore]
Sei Quartetti / per Flauto, o due Violini, Viola, e Violoncello / Dedicati / a / Sua Eccellenza / Il Signore Muzio Spada Bonaccorsi, Senatore di Bologna / Marchese di Roncofreddo, Monte del Vescovo, e S. Giovanni in / Scorzarolo; Conte e Signore di Montiano, e loro annessi; per / l’Ordine di S. Stefano in tutta la Romagna Ecclesiastica, Balì / e Commendatore, e Ciamberlano delle / LL.MM.II. e RR. ec. / da Niccolò Dôthel / Virtuoso di Camera di S.A.R. il Granduca di Toscana ec.ec.ec. / Incisi in Firenze da Ranieri del Vivo / ed a spesa del med.o
Firenze, Ranieri del Vivo, [1777] Stampa (calcografia); parti; 4 fasc. ([1], 12, [3] p. ciascuno); 230×330 mm
Parti: fl, vl, vla, vlc
Contiene:
Quartetto I, Sol maggiore. Allegro, Adagio, Allegro p. 1-2
Quartetto II, Fa maggiore. Adagio, Allegro, Rondò Andantino p. 3-4
Quartetto III, Si bemolle maggiore. Allegro Moderato, Adagio, Allegro p. 5-6
Quartetto IV, Re maggiore. Allegro Moderato, Adagio Assai, Presto p. 7-8
Quartetto V, Do maggiore. Adagio, Allegro spiritoso, Prestino p. 9-10
Quartetto VI, Do minore. Allegro, Rondò Adagio grazioso, Minuetti p. 11-12
Rism AI, D3450
Provenienza: Acquisto Dicembre 2012
Mus. 978.1-4
Dothel, Niccolò
[6 Quartetti.: fl (o vl), vl, vla, vlc]
A c. 1r: VI Quartetti / Del Sig.re Niccolò Dothel / Copiati per uso del Il.me Sig.r Conte / Camillo Compagnoni Marefoschi / Violino Pmo
Ms. cart. copia; 1761-1790, parti; 2 fasc. ; 207×285 mm
Parti: vl1, vlc
La c. Ir è stampata (incisione calcografica), con motivi floreali e strumenti: gong, campanelli, arpa, organo, liuto; 3 angioletti, di cui uno con le carte di musica, secondo con il corno, terzo con violino.
Firma del negozio: Si vendono dal Cartolaro passato l’Arco de Carbognani / P. Antonaroli delin. / Carloni scul.
Provenienza: Biblioteca Compagnoni Marefoschi di Macerata
Ms. 5835.1-2
Bibliografia:
C.Burney, The Present State of Music in France and Italy, Becket, Londra, 1771
J.J. Heirich Ribock, Ueber Musik an Floetenliebhaber isonderheit , in Magazin der Musik a cura di C.F Cramer, Hamburg, (1783), p. 686-736
J. Harich, Inventare der Esterházy-Hofmusikkapelle in Eisenstadt, in Haydn Yearbook, 1975, p. 5-125
M. Graziadei, Niccolò Dôthel, virtuoso di flauto traversiere: la sua vita ed i suoi concerti per flauto ed orchestra, Tesi di Laurea, Università di Pisa, 1988
N. Delius, Nicolas Dôthel, oder ein janusköpfiger Oswald?, Kassel, 1992
N. Delius, I duetti per due flauti di Nardini e la “scuola flautistica” a Firenze, in Pietro Nardini, violinista e compositore, Livorno, 1994, p. 35-51
G. Lazzari, Il flauto traverso: storia, tecnica, acustica. Torino, 2003
C. Ipata, Niccolò Dôthel e il repertorio per flauto traverso nella Toscana dei Lorena