La storia della collezione
Già nella libreria privata del Casanate esisteva un’esigua raccolta di incisioni e i bibliotecari domenicani che si susseguirono si impegnarono nell’acquisizione di materiale artistico, ma soltanto dal 1735, sotto la prefettura del padre Agnani, si ebbe un consistente incremento del fondo delle stampe, proseguito anche sotto l’impulso di padre Giovanni Battista Audiffredi, dal 1749 al 1794.
Materiale raro e prezioso confluì poi alla Casanatense negli anni dell’occupazione francese a seguito della acquisizione dei beni di alcuni conventi soppressi e, dopo la restaurazione, a seguito del consistente lascito dell’abate Antonio Riccy. Il notevole incremento rese necessaria la creazione di un locale apposito detto “camera delle stampe”.
La raccolta continuò ad ampliarsi anche in seguito ad un privilegio concesso da Gregorio XVI nel 1831, e che durò fino al 1870, che disponeva la consegna gratuita alla Casanatense di un esemplare di ogni stampa prodotta dalla Calcografia Camerale, una sorta di moderno diritto di stampa.
La qualità artistica della raccolta
Ad oggi, nella collezione sono presenti i maggiori incisori italiani. Per citare solo alcuni esempi, Marcantonio Raimondi e altri esponenti della scuola romana, Giorgio Ghisi e la scuola mantovana per quanto riguarda il XVI secolo; il napoletano Salvator Rosa, e il fiorentino Stefano Della Bella per il secolo XVII; le vedute e le antichità romane di Giovanni Battista Piranesi incarnano il gusto neoclassico del XVIII secolo; la varietà dei lavori di Bartolomeo Pinelli ci accompagna nei primi decenni del XIX secolo.
Considerevole è anche il numero delle opere di maestri stranieri con una netta prevalenza della scuola tedesca e fiamminga: Albrecht Durer, Hans Baldung Grien, Hendrik Goltzius, Lucas van Leyden, Abraham e Cornelis Bloemaert, i Wierix, i Collaert, i Sadeler, queste ultime vere e proprie dinastie di incisori presenti con i loro migliori esemplari. Elegantemente rappresentata dalle invenzioni capricciose e bizzarre di Jacques Callot e dai paesaggisti Perelle e Silvestre è anche la scuola francese.
Per saperne di più:
A. Vicini Mastrangeli e I. Olivieri, Incisioni e oggetti d’arte nelle collezioni della Casanatense, in La Biblioteca Casanatense, Firenze, Nardini, 1993, p. 173-229
A. Alberati, Scenografie barocche, in La Biblioteca Casanatense, Firenze, Nardini, 1993, p. 230-251
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