Collezione Strumenti Scientifici

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COLLEZIONE DI STRUMENTI SCIENTIFICI

Fin dai primissimi anni di vita della nuova Libraria, i Domenicani si adoperarono ad arricchire l’originario patrimonio librario con importanti acquisti di opere sia a stampa sia manoscritte. Ma non solo: essi desideravano, coerentemente con la visione enciclopedica della cultura propria dell’epoca, dotare la Biblioteca di quegli apparati che avrebbero contribuito ad un aumentarne il prestigio e il decoro.

Globi e Sfera Armillare

Prima del marzo 1703 infatti è proprio il Maestro Generale dell’Ordine, il francese Antonin Cloche (Saint-Sever 1628 – Roma 1720), a decidere l’acquisto da Girolamo Caccia, della Sfera Armillare, ancora oggi collocata nel Salone monumentale. Lo stesso Cloche inoltre dispone le necessarie modifiche perché fosse «più copiosa e di maggior intelligenza per far conoscere li due sistemi di Ticone e di Copernico», e nel 1715 approva la spesa per la realizzazione di due Globi, terrestre e celeste, opere disegnate e dipinte su carta dal cartografo Silvestro Amanzio Moroncelli (abate della congregazione Silvestrina di S. Stefano del Cacco, nato a Fabriano nel 1652). Globi e sfera, che testimoniano l’interesse con cui venivano seguiti i progressi compiuti nel campo della cartografia e della cosmologia, bene integravano i preziosi fondi astronomici e geografici che venivano costituendosi nella Casanatense.

Magnete

Magnete naturale racchiuso in un rivestimento d’ottone. Su due facce laterali opposte l’indicazione dei poli e le scritte: Polus Arcticus, Polus Antarcticus. Sulle altre due facce opposte le scritte: Magnetis pondus est unciarum 24 e Magnes hic trahit usque ad uncias 108. Il magnete fu acquistato nell’ottobre 1765, come risulta dal Libro delle Ragioni 1764-1781.

Astrolabio

Lo strumento, databile al XVI secolo, è costituito da due piastre di rame, di forma rettangolare (cm 25,5×36; spessore mm 8).

Alcune parti sono in ottone. Può essere mantenuto in posizione verticale grazie ad un’armilla suspensoria, un anello di sostegno cioè, che consente di tenerlo sollevato da terra in modo tale che la sua linea meridiana cada perpendicolarmente all’orizzonte.

La parte anteriore è decorata con eleganti incisioni figurative. Al centro si trova una zona circolare di cm 16 di diametro. Il bordo è diviso in 24 settori corrispondenti alle 24 ore. Sulla fascia circolare esterna sono incise, tra l’altro, le raffigurazioni allegoriche, i nomi e i simboli del Sole, posto in alto allineato con l’anello di sostegno, della Luna e dei 5 pianeti conosciuti.

Astrolabio

Lo strumento è costituito da due piastre di rame, di forma rettangolare (cm 25,5×36; spessore mm 8).

Alcune parti sono in ottone. Può essere mantenuto in posizione verticale grazie ad un’armilla suspensoria, un anello di sostegno cioè, che consente di tenerlo sollevato da terra in modo tale che la sua linea meridiana cada perpendicolarmente all’orizzonte.

La parte anteriore è decorata con eleganti incisioni figurative. Al centro si trova una zona circolare di cm 16 di diametro. Il bordo è diviso in 24 settori corrispondenti alle 24 ore. Sulla fascia circolare esterna sono incise, tra l’altro, le raffigurazioni allegoriche, i nomi e i simboli del Sole, posto in alto allineato con l’anello di sostegno, della Luna e dei 5 pianeti conosciuti.

Per saperne di più:

M. Calisi, Descrizione di un originale strumento conservato presso la Biblioteca Casanatense, in Gli arcani delle stelle: astrologi e astrologia nella Biblioteca Casanatense, Gaeta, Gaetagrafiche, 1991, p. 161-165

R. Fioravanti, Gli strumenti scientifici, in La Biblioteca Casanatense, Firenze, Nardini, 1993, p. 253-267

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