Vues d’optique

VUES D’OPTIQUE

Le “vues d’optique”, sono una tipologia molto particolare di immagini stampate che, nel corso del Settecento, furono utilizzati in ambito europeo per la realizzazione di spettacoli destinati al pubblico vasto e variegato delle strade e delle piazze, chiamato a partecipare ad un viaggio dell’immaginazione le cui forme e strumenti costituiscono una chiara anticipazione dello spettacolo cinematografico. I fogli, realizzati con tecnica incisoria ed opportunamente predisposti mediante intagli, forature e controfondature, raffiguravano episodi biblici, fatti storici, paesaggi e soggetti allegorici ed erano presentati al pubblico all’interno di apparecchi ottici dalla struttura estremamente semplificata, per lo più scatole lignee dotate di aperture o di sportelli apribili, di lenti e specchi per la rifrazione e di candele per illuminare le immagini.

L’esemplare casanatense

Acquistato nel 1993, sotto la direzione di Angela Cavarra, grazie ai fondi straordinari assegnati alla Direzione Generale con la Legge n. 145 del 1992 (“Interventi organici di tutela e valorizzazione dei beni culturali”), l’esemplare casanatense proviene da Augsburg, città che condivise con Parigi, Londra e Bassano l’esclusiva di questo tipo di produzione. La sua rarità è data sia dall’ottimo stato di conservazione che dalla forma di rotolo meno consueta della presentazione delle immagini in fogli sciolti,  L’insieme è formato da un foglio iniziale in carta pesante tinta in nero, su cui si legge una iscrizione in lettere gotiche circondata da una cornice, realizzate entrambe con il metodo della foratura, e da 69 incisioni ciascuna di circa 275×410 mm e contornate da un bordo in carta nera. Tutte le incisioni sono ritagliate a filo della parte figurata e pertanto risultano prive di titolo e di indicazioni di autore ed editore, ma sul verso di ciascuna si trovano la numerazione progressiva da 1 a 71 (risultano mancanti i n. 57 e 58) ed una didascalia in lingua tedesca relativa al soggetto raffigurato. Le didascalie, vergate in inchiostro nero e apparentemente tutte della stessa mano, sono riconducibili al periodo di assemblaggio del rotolo ovvero alla seconda metà del XVIII secolo.

La coloritura delle incisioni è all’acquarello, in toni brillanti di rosso, giallo, azzurro, verde, nero e si presenta molto accurata nell’esecuzione. Tutte le tavole sono preparate per la visione notturna mediante intagli, punzonature e forature e controfondature in seta di vari colori, in alcuni casi rafforzati con colpi di pennello, ed in retina nera a simulare grate ed inferriate.

Nel particolare, le tavole contrassegnate con i n. 1-4  rappresentano le “Storie di Adamo ed Eva”, dalla 10 alla 16 sono raffigurati i “Pianeti”, le tavole 17-19 e 23 comprendono la serie delle “Meraviglie del mondo”; cinque incisioni sono vedute della città di Lisbona (n. 34-38), e sei della città di Torino (n. 39-44).